“Giro d’Italia a Lucca: il progetto ‘Pedalando la speranza’ unisce sport e carcere”

Portare lo sport in carcere è fondamentale per la rieducazione dei detenuti e per il loro benessere psico-fisico. Lo sport è infatti riconosciuto come un diritto umano e contribuisce al riequilibrio della personalità dei detenuti.

Partendo da questo concetto Il Centro Provinciale Libertas e la Federazione Italiana Ciclismo di Lucca intendono promuovere l’innovativo progetto Pedalando la speranza, una sperimentazione della pratica del ciclismo su rulli che si inserisce nel quadro più ampio della funzione rieducativa della pena, sancita appunto dall’ordinamento costituzionale italiano.

Inizialmente l’iniziativa si sarebbe dovuta svolgere proprio all’interno del carcere di San Giorgio di Lucca, come evento collaterale alla 108esimo edizione del Giro d’Italia 2025, con una simulazione del Giro su biciclette da corsa poste su un rullo interattivo. Purtroppo ciò non è stato possibile per problemi legati alla sicurezza e alla logistica e si è deciso di spostare l’innovativa idea progettuale nella Casa San Francesco a San Pietro a Vico (Opera diocesana di accoglienza per detenuti ed ex detenuti) nelle giornate del 17, 18 e 19 maggio. Per quanto riguarda la giornata finale del 20 maggio, in concomitanza con la tappa reale a cronometro del giro Lucca-Pisa, per rendere l’iniziativa più rilevante e significativa per i partecipanti, l’attività verrà svolta nel piazzale laterale all’ex Cavallerizza in Piazzale Verdi, dentro Porta Sant’Anna.

In concreto, dunque, da domani a lunedì nel piazzale antistante la Casa San Francesco a San Pietro a Vico detenuti ed ex-detenuti saranno impegnati – pedalando su bici da corsa sistemate su rulli interattivi – in un percorso simulato, quindi virtuale, simile a quello reale degli atleti del Giro d’Italia. Martedì (20 maggio), poi, in concomitanza con la tappa a cronometro del giro d’Italia (Lucca-Pisa), nel piazzale laterale all’ex Cavallerizza in Piazzale Verdi alle 9,30 verrà realizzata una simulazione competitiva nella quale i partecipanti saranno cronometrati e il vincitore sarà premiato con la consegna della maglia rosa da parte dei rappresentanti del mondo del ciclismo nazionale presenti a Lucca.

La premiazione delle quattro tappe seguirà le stesse modalità del Giro d’Italia e quindi, in sostanza, ogni giorno verrà proclamato un atleta vincitore.

Alle quattro prove simulate parteciperanno nove ospiti/atleti che saranno selezionati su indicazione dell’amministrazione della Casa San Francesco: dovranno essere sottoposti ad esami (a cura del servizio di medicina sportiva dell’associazione Amici del cuore) e potranno partecipare solo con certificato medico. Ogni atleta sarà tesserato per l’occasione con la Asd Polisportiva Libertas Lucca.

Pedalare in bicicletta regala la massima espressione di libertà a chiunque la provi. Pedalare consente infatti di allontanarsi, anche se non fisicamente, da stati d’animo negativi. Sarà una corsa sul posto, dove ogni corridore percorrerà la sua strada, seguendo idealmente quella degli atleti del Giro d’Italia alla conquista di una maglia.

“Come Federazione Italiana Ciclismo e Centro Nazionale Sportivo Libertas – dicono i due enti organizzatori – crediamo fortemente nel valore umano che la pratica sportiva può arrecare, oltre al benessere fisico, la possibilità alla mente e al cuore di scaricare tensioni e disagi. Lo sport non è solo un’attività ludica e un importante mezzo per promuovere la salute e i corretti stili di vita: rappresenta un potente strumento di crescita personale e collettiva. La pratica sportiva favorisce l’acquisizione di competenze trasversali, meglio note come “life skills”, essenziali per il reinserimento sociale delle persone detenute. Il framework europeo LifeComp evidenzia come lo sviluppo di abilità personali, sociali e di apprendimento continuo sia fondamentale per l’inclusione e la cittadinanza attiva. In questo senso, lo sport diventa un ponte tra l’individuo e la comunità, un veicolo per rafforzare il senso di responsabilità, la disciplina, la cooperazione e il rispetto delle regole. L’inserimento dello sport nella Costituzione italiana e il ruolo centrale della promozione sportiva nel paese sottolineano ulteriormente l’importanza di questa iniziativa”.

Il progetto, in grado di creare una sinergia tra il mondo penitenziario e quello dello sport, si è sviluppato sulla scia delle riflessioni del precedente pontefice, Papa Francesco, sul tema del carcere, in virtù dell’apertura della porta Santa al Carcere di Rebibbia e l’ultima visita del papa al carcere di Regina Coeli, nell’anno del Giubileo.

Da qui è partita l’iniziativa, coordinata dal presidente provinciale della Libertas Renzo Marcinnò e dal presidente della Federazione Italiana Ciclismo di Lucca Pierluigi Castellani, che si concretizza dunque in questi giorni del Giro a Lucca.

Il mondo della promozione sportiva rappresenta una delle principali reti di volontariato in Italia, con un impegno diffuso nella diffusione dei valori educativi dello sport. Gli operatori del settore possano contribuire concretamente a percorsi di rieducazione e reintegrazione sociale negli istituti di pena.

Lo sport in carcere è quindi un investimento nel futuro dei detenuti e della società, che permette di promuovere la rieducazione, il benessere e la socializzazione. La pratica sportiva può davvero offrire un’alternativa positiva alle dinamiche negative che possono svilupparsi in carcere e può fornire tutti gli elementi giusti ai detenuti che hanno la volontà di reintegrarsi nella società.

Hanno condiviso e collaborato all’iniziativa (in ordine alfabetico): Associazione Amici del cuore, Associazione Italiana Giovani Avvocati, Asd Polisportiva Libertas Lucca, Caritas Diocesana Lucca, Centro Nazionale del Volontariato, Comune di Capannori, Coni Lucca, Direzione Carcere Lucca, Gruppo Avvocati Penalisti Lucca, Gruppo Volontari Carcere Lucca, Istituto Scolastico Pertini, Panathlon Club Lucca, Sport e Salute, Veterani dello Sport Lucca